Il Ciclista Illuminato

 DI SERA DI NOTTE SEMPRE VISIBILI

Quello dell'illuminazione della bicicletta è un problema molto importante, la sicurezza del ciclista dipende dalla sua visibilità.

Eppure, tanti continuano ad andare in giro sprovvisti di luci. Capita spesso di rientrare a casa tardi e di vedere ciclisti che, senza preoccuparsi del fatto che sia buio pesto, girano in bicicletta senza luci accese, senza giacche catarifrangenti, senza niente di niente che possa renderli visibili

Nel 2012 a Grosseto sono stati rilevati 70 sinistri che vedevano coinvolti i velocipedi dei quali uno mortale e due con feriti gravi. Nella gran parte degli incidenti, l'investitore afferma di non aver visto il ciclista che transitava sulla carreggiata, percorreva una rotatoria o attraversava un incrocio.

Le ore più pericolose per andare in bici sono quelle notturne e serali, al tramonto (e tenete conto che in inverno le ore di buio aumentano!).

Anche il Codice della Strada si esprime a riguardo, infatti nel D.L. n.285 del 1992 aggiornato dal D.L. N 16 del 2012, all'Art. 68 si fa obbligo ai velocipedi di munirsi di luci bianche o gialle anteriori, luci rosse e catadiottri rossi posteriormente, inoltre, sui pedali devono essere applicati catadiottri gialli. I dispositivi devono essere presenti e funzionanti pena sanzioni e devono essere utilizzati da mezzora dopo il tramonto del sole a mezz'ora dal suo sorgere, ed anche di giorno nelle gallerie e in caso di nebbia e in ogni altro caso di scarsa visibilità, come previsto dall'Art. 152.

Inoltre, nel caso di utilizzo della bici in ambito extraurbano, l'Art. 182 obbliga il conducente del velocipede ad indossare il giubbotto o le bretelle retroreflettenti ad alta visibilità da mezz'ora dopo il tramonto del sole a mezz'ora prima del suo sorgere.

L'unica arma di difesa per noi ciclisti è "illuminarci", cioè essere e rendersi visibili, sia nei comportamenti (segnalazione spostamenti, posizione nella carreggiata) che nelle dotazioni della bici e negli indumenti. Non è infatti ammissibile che oltre la metà delle biciclette in circolazione siano ancora sprovviste di sistemi di illuminazione efficaci.

I fanali, seppur meno efficaci di quelli di un mezzo a motore, segnalano la nostra presenza sulla sede stradale, gli indumenti e le strisce catarifrangenti consentono agli automobilisti di avvistarci da molto lontano.

Dobbiamo però ricordarci che i dispositivi di illuminazione si possono rompere se collegati ad una dinamo o si possono scaricare se alimentati a batteria. Per aumentare la nostra sicurezza dobbiamo usare e manutentare i fanali prescritti dalla legge ed i dispositivi catadiottri, ed inoltre dobbiamo migliorare la nostra visibilità apponendo elementi catarifrangenti sulla bicicletta e indossando elementi chiari e riflettenti.

Secondo uno studio della 3M (multinanzionale specializzata in materiali rifrangenti), la migliore delle lampade per bici ha una luminosità di 50 lux per metro quadro, mentre la fascia grigia di un giubbino arriva a 330. Il che equivale a poter a essere avvistati a 200-250 metri di distanza, contro gli 80 scarsi del fanalino della bici.

Dal 2009 FIAB sta portando avanti una campagna dal titolo "Il Ciclista Illuminato" . Con una pagina web dedicata, dove è possibile visionare un interessante video realizzato dall'agenzia svizzera Velo-Plus, attraverso manifestazioni in piazza per sensibilizzare tutti i ciclisti che utilizzano quotidianamente la bicicletta nelle ore serali, e tramite la vendita del giubbino catarifrangente a norma con le ultime direttive euoropee che permette di "illuminare i ciclisti". 

Arch. Andrea Marchi 

Progetto Green Ways